Il Messico è un paese di contrasti; questa caratteristica fa parte della sua tremenda e inspiegabile bellezza. Qualsiasi cosa cerchi in Messico la trovi e trovi anche il suo opposto. E quindi, in una società dove si fa fatica a far quadrare i conti a fine mese, leggendo il giornale, ci si imbatte in articoli come il seguente. L'ho tradotto per voi da El Universal. Se volete qui trovate il testo in spagnolo.
Città del Messico. Giovani trentenni,
professionisti e senza figli investono l'80% del proprio stipendio
per vivere in un perimetro di 10 chilometri chiamato La Condesa.
Ciò dà loro la possibilità di
spostarsi con la eco-bici, correre nel parco México e portare a
spasso il cane per il quartiere. A pochi passi da casa possono
accedere ad una varietà di ristoranti, caffetterie e bar.
Per ottenere un appartamento, hanno
partecipato ad un concorso con altri giovani dimostrando due cose:
che hanno solvenza economica per pagare un affitto di più di
15000 pesos mensili e che il loro stile di vita concorda e valorizza
la zona.
Un comitato di vicini si incarica di stabilire chi sono le
persone degne di questo mondo. Gli artisti e gli stranieri in genere
ottengono buoni punteggi. Questo fenomeno non si verifica in altre
parti delle città, d'accordo con Alonso Luis Penela Quintanilla,
docente de la Universidad Nacional Autonoma de México. (UNAM) y
presidente del consiglio dei valutatori immobiliari.
“Indire un concorso per l'affitto di
un appartamento e chiedere soldi per parteciparvi fa molto New York.
E' la risposta alla necessità di quei giovani che desiderano uno
stile di vita europeo. Non è per tutti e non tutti se lo possono
permettere”, Dice.
"L'offerta immobiliaria della Condesa è
di solo 265 unità. Di queste, 13 sono uffici e 243 appartamenti di
130 e 140 metri quadrati che si vendono tra 28 mila e 33 mila pesos
al metro quadrato", puntualizza.
“E' una colonia satura dove ogni
spazio che si libera viene conteso e i prezzi rispondono alla legge
della domanda e dell'offerta”, assicura.
Irving, Alessandro e Mariana sono
abitanti della Condesa. Hanno trent'anni e nessun libretto di
risparmio. Pagano un affitto superiore a 12 mila pesos e sono
coscienti che con la stessa somma potrebbero pagare il mutuo di un
appartamento in un'altra colonia.
“Ma è molto comodo vivere qui”,
afferma Irving
“Ti abitui a vivere come i ricchi”,
conclude Alejandro.
“Me la godo finché dura”, commenta
Mariana.
Per Alonso Penela, la zona è como Soho
di New York e i prezzi sono aumentati perché la domanda residenziale
è aumentata dopo la crisi economica del 1995, quando la colonia
smise di essere una zona vecchia, con due parchi abbandonati e
cominciò a risorgere fino ad ora che ogni palazzo vanta un ristorante
al piano terra.
La classe media e i ricchi decaduti
fanno le valigie. Vari studi di architetti stanno comprando palazzi
per costruire loft, rivolti ad un mercato di single o di giovani
coppie abbienti.
Alejandro è uno di essi. Nonostante il
suo stipendio superi i 20.000 pesos, non gli basta per vivere da solo
e indipendizzarsi dai suoi compagni d'appartamento. Di affitto gli
toccano 7000 pesos e ogni fine settimana spende tra i duemila e
tremila pesos nei sei isolati vicino a casa.
“La vita sociale la faccio qui. La
mattina esco di casa e posso scegliere tra venti ristoranti dove fare
colazione. I fine settimana mangio da qualche parte per poi farmi una
serie di drink. Venerdì mattina posso avere in tasca 3000 pesos e la
domenica sera me li sono spesi tutti. A
dire la verità vivo nel consumismo”, riconosce.
Aggiunge che ha provato ad andare a
vivere da solo, però i costi della zona gliel'hanno impedito.
Puntualizza che i 7000 pesos che versa al mese d'affitto sono solo
per una piccola camera con solo un letto e un armadio, che il
palazzo dove vive è vecchio e vibra ogni volta che passa un autobus;
i pavimenti sono di legno e i soffitti alti; i vicini molto giovani e
la padrona di casa felicissima della fila che si crea ogni volta che
si libera un appartamento.
I piani di Alejandro prevedono di
abbandonate la Condesa e tornarci solo per divertirsi. “Potrei non
pagare l'affitto qui, però cucinare a casa e impegnarmi a non
consumare niente nella colonia è impossibile perché ci ho già
provato e non posso; finisco di correre al Parco México e
inevitabilmente mi siedo ad un tavolino per bere qualcosa, così
preferisco allontanarmi dalla zona per dormire e venirci solo a
spendere”, afferma il giovane.
Si sorprende dei prezzi di
colonie come Escandon, Roma o Narvarte: “Per quello che pago
d'affitto alla Condesa, ho trovato appartamenti molto più belli, con
cortile e parcheggio. A volte credo che abbiamo il paraocchi e
basta farsi un giro intorno per rendersi conto che stai pagando molto
per un posto che non vale tanto”, riconosce Alejandro.
Irving vive con la sua compagna ed ha
intenzione di comprare un appartamento. Per farlo alla Condesa ha
bisogno di almeno tre milioni di pesos. Da vari anni è in affitto in
questa colonia però, nonostante due stipendi, la vita a cui è
abituato non gli permette di risparmiare, poiché ogni fine settimana
spende mediamente 3000 pesos in consumazioni.
“Quello che ci rimane da fare è
attraversare l'avenida de los Insurgentes e pagare 5000 pesos meno
d'affitto, somma che potremmo depositare in un libretto di risparmio
perché qui alla Condesa ci sono offerte di 12000 pesos però
s'affittano d'immediato, non si riesce nemmeno ad attaccare il
cartello, poiché non appena i vicini si rendono conto che si è
liberato un posto avvisano i propri conoscenti e l'offerta viene
prese al volo.” Assicura.
Racconta che hanno cercato offerte alla
Condesa e hanno dovuto dare mille pesos solo per essere presi in
considerazione, il che non garantizza il buon esito di un contratto
d'affitto.
“Si dà sempre preferenza agli
stranieri perché hanno migliori referenze o perché danno più
prestigio alla zona”, segnala il giovane.
Un altro aspetto è che alla Condesa è
difficile trovare botteghe di calzolai, sarti, gommisti, pollerie o
fruttivendoli.
Mariana vive in uno spazio di 140 metri
quadri con un affitto di 20.000 pesos, ha più di trent'anni e lavora
come designer in proprio.
Quando le si chiede perché non abbia
comprato una casa o un appartamento, la risposta è la stessa: “Non
voglio uscire dalla Condesa e so che ho bisogno di fare un mutuo e
possedere almeno 300.000 pesos per l'acconto.”, spiega.
Per l'architetto Alonso Penela,
presidente del Consiglio Amministrativo degli estimatori immobiliari,
la colonia è sopravvalutata perché il mercato funziona con la legge
della domanda e dell'offerta e vivere in una zona ben ubicata che
unisce la zona residenziale alla zona ricreativa, costa
L'accademico della UNAM aggiunge che,
mentre esiste gente disposta a pagare, i prezzi si manterranno tali o
addirittura aumenteranno.
Allora, chi di voi vuole partecipare al concorso?
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