Aguascalientes, è situata in una
grande regione geoclimatica conosciuta come aridoamerica, il cui
paesaggio è un susseguirsi di matorrales secchi e, più a nord, si
incontra il deserto vero e proprio.
Risulta quindi molto facile dedurre che
a un giorno di sole splendente e cielo azzurro si sussegue un altro
giorno di sole splendente e cielo azzurro ed è così, credo, dai
tempi dei tempi.
L'inverno è costituito da dieci giorni
di freddo e l'estate da un mese di gran caldo, il resto dell'anno è
pressapoco tutto uguale.
Per chi, come me, è nato in un clima
temperato, questa situazione è notevole; pare di vivere in un giugno
infinito.
I giorni scorrono come perline in una
collana e il tempo rallenta.
Non ci sono infatti le piogge autunnali
e le foglie gialle in strada a dirti che l'estate è finita e che è
tempo di tirare le somme.
Non si può disporre di un inverno
grigio e freddo, di nebbioni, che aiutino a fare progetti,
concentrarsi, e pianificare l'anno.
Nemmeno la primavera con le sue
mollezze di germogli e virgulti verdi e pioggerelle tocca questa
regione.
La gente va al mare in Aprile durante la
settimana Santa e a Natale. Non esiste Ferragosto, anzi a Ferragosto
iniziano le scuole e se, in Italia, in quel periodo, passeggiavo
lungo un sentiero dolomitico, qui devo fare il mio ingresso in aula
con il registro sotto il braccio.
Senza le stagioni l'anno non ha scadenze, scorre semplicemente senza meta.
Chissà, forse tutte quelle espressioni
messicane come: “ahorita”, “un momentito”, “un ratito”,
che descrivono un lasso di tempo che va da qui a qualche minuto o
all'infinito non sia ispirato proprio a questo particolare clima che
non mette fretta.
Se si potesse vivere in “amaca”,
ossia procurarsi il minimo per vivere e dedicarsi all'ozio e alle
chiacchiere, come fanno molte popolazioni primitive tutto ciò
acquisterebbe un senso profondo.
Aguascalientes sarebbe il luogo ideale
per chi ama vivere senza fretta e senza progetti pratici.
Tuttavia il Messico è un paese
occidentale e capitalista e deve assolvere i suoi obblighi di
produttività, se vuole avere la forza e la destrezza per fare a
pugni con i mercati.
Anche qui la gente ama il materialismo;
vuole la televisione, la macchina e le vacanze e, per ottenerle, non
c'è altra soluzione che adottare uno stile di vita a scadenze
serrate secondo quanto dettano i tempi economici.
Sarebbe un buon tema sul quale
disquisire, magari mollemente adagiati in un'amaca dondolante. Chissà
a quali conclusioni arriveremmo.
Tuttavia, come vivano gli uomini non è
un problema di cielo e terra che indifferenti qui propongono giorni
di sole tutti meravigliosamente uguali e, di sicuro, le lucertole ringraziano.
Questo è di sicuro il più grande interrogativo che io mi sia posto fin ora, la mia vita è davvero vita, il benessere vale tutto questo tipo di stress correlato, o vivrei meglio faticando magari di più ma vivendo con maggiore libertà il tempo che mi è concesso? Per fortuna ci sono i debiti che mi aiutano a dimenticare queste domande...
RispondiEliminaE' un interrogativo importante! In bocca al lupo con i debiti.
EliminaC'è un video curioso su youtube sul lavoro:
http://www.youtube.com/watch?v=AEKd_8yjORc
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RispondiEliminaio non faccio molte cose per pigrizia punto e basta, per i debiti male che vada mi trasferisco li... ma non do colpe al lavoro o al denaro, sono solo mezzi, io essendo un "senza meta" a volte non so che farmene e li disprezzo
RispondiEliminaCredo che esista un modello di vita proposto o imposto dalla società e poi c'è il nostro personalissimo modo di vedere le cose.
EliminaChi ha inventato l'amaca concepisce il mondo in maniera differente dal tizio che si è inventato l'agenda elettronica.
L'importante è tornare a casa contenti!