Oggi, tornando a casa, mi sono imbattuto
in un preservativo usato. Era stato gettato in un piazzale vicino al segundo anillo, dove abito.
Probabilmente qualcuno, passandoci in macchina
di notte, fu colto da ispirazione eleggendo il posto a romantica alcova. Chissà, forse da lì si
poteva ammirare la luna.
Ho pensato: “To' un profilattico,
finalmente!”
Non pensate male, non ho gusti strani;
in Italia ritrovamenti del genere mi disgustavano. Preservativo
abbandonato uguale luogo degradato.
Non ho potuto non ricordare i tempi del
servizio civile quando, armato di pinza e sacco nero, dovevo
provvedere a bonificare alcune zone di parchi urbani dai nomi
tristemente esotici come per esempio il famigerato “boschetto delle
nigeriane”, del quale è facile dedurre quale tipo di mercato
avesse luogo.
Svolgere quel compito in un freddo
mattino di novembre, infagottato in una giacca a vento sporca, sapendo
che, da qualche parte, uno scrupoloso tipografo stampava il mio
titolo di laurea su una pergamena e la mia tesi si impolverava parcheggiata a vita di uno scaffale, mi ha fatto intendere che la vita non è precisamente come ce
la raccontano e che quindi siamo più liberi di quel che crediamo.
Ma torniamo al profilattico.
Il profilattico giaceva abbandonato
come una specie di medusa grigiastra; altri dettagli non posso
fornirveli perché non ero così interessato da chinarmi.
In tutti i casi, il ritrovamento
testimonia senza ombra di dubbio la consumazione di un atto sessuale
“protetto”.
Quel tipo di relazione che minimizza la
possibilità di gravidanze indesiderate e trasmissione di malattie
veneree. Pensavo: “Guarda che gente responsabile, frequenta il mio
quartiere.”
In Messico istituzioni pubbliche e private portano avanti
campagne di sensibilizzazione al sesso sicuro ma i seminari, le conferenze e i laboratori
faticano a colmare l'abisso di ignoranza che giovani e meno giovani
manifestano in materia di sessualità, specialmente nelle zone rurali.
L'anno scorso assistetti ad una
conferenza sul HIV organizzata dall'Università Autonoma durante la
quale una brillante psicologa che vestiva un tailleur formale, aveva
srotolato con destrezza un profilattico usando come base il dito
indice e medio della sua mano e, mostrandolo senza pudore ad una
platea di studenti adolescenti, aveva consigliato loro di masturbarsi
con un profilattico come quello per abituarsi alla sensazione e, di conseguenza,
al suo utilizzo.
Dritta al punto; non si è persa a discorrere
dell'ape e del fiore.
La psicologa aveva letto le statistiche
e sapeva che quegli adolescenti erano quasi certamente persone sessualmente attive.
In Messico esiste convinzione che
il profilattico sia uno strumento poco virile e utilizzato da
individui che non credono nei valori e nella tradizione cattolica.
Gente scandalosa, da evitare, che probabilmente non amano abbastanza
la Vergine di Guadalupe.
Nelle farmacie di Aguascalientes non ho
mai visto preservativi esposti sul bancone.
Bisogna chiederli sottovoce alla
commessa per non scandalizzare la nonna con il grembiule che aspetta
in fila o il padre di famiglia in stivali e cappello da cowboy.
E la commessa, mascherando l'imbarazzo,
te li consegna mettendoci una mano sopra per evitare che la gente
sappia con che genere di compra uscirai in strada.
Vi lascio
immaginare se è una donna a richiederli.
In alcuni locali notturni, sono presenti distributori
automatici di profilattici, però non dappertutto; di certo non li puoi
trovare in strada, come in Italia.
In internet non ho trovato aziende che commercializzano preservativi per corrispondenza. Negli Stati Uniti te
li vendono invece a strisce chilometriche o a scatoloni formato famiglia con
offerte e sconti.
Se una protezione di lattice qui è
moralmente inaccettabile, necessariamente con più indulgenza si trattano le
gravidanze delle ragazze, spesso giovanissime, che dovranno
interrompere la loro formazione per dedicarsi a tempo pieno alla
maternità vivendo di quello che la buona sorte metterà loro davanti.
Certo i figli sono importanti
sopratutto per un popolo innamorato dei bambini e della famiglia come
quello messicano. I figli sono il futuro.
Credo non valga ciò che scrisse
Francis Scott Fitzgerald ovvero che “I ricchi fanno quattrini
mentre i poveri figli”, sicuramente merita più attenzione il
commento di un mio collega messicano che afferma che, per generare
figli, oltre alle gonadi, sarebbe meglio avere anche un po' di
coscienza.
E questo non significa astinenza e giorni aridi... Non so se Lorenzo il Magnifico si riferisse proprio a questo quando
scrisse:
“Com'è bella giovinezza che si fugge
tuttavia
chi vuol esser lieto sia
di doman non c'è certezza."
A me paiono versi appropriati!
Qui in Thailandia, ma direi in Asia in genere, si trovano dappertutto. Al 7eleven stanno sul banco di fianco alla cassa, in bella vista...
RispondiEliminai versi non erano di Cecco Angioleri?
RispondiEliminaLa poesia si chiama: "Il trionfo di Bacco e Arianna" e l'autore è Lorenzo de Medici :-)
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